Quali finestre scegli? Aprile e incontra Elmar Vareschi.

Le informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali trovano il loro uso per eccellenza nel supporto delle decisioni strategiche e operative (decision support).
Per comprendere le dinamiche intrinseche del sistema finanza e quelle che saranno attivate come conseguenza delle decisioni prese, è indispensabile conoscere i sottosistemi e i loro collocamento (causa-effetto) in un unico sistema.

Comprendere le basi del sistema finance è fondamentale, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per chi ricopre una responsabilità nelle varie funzioni operative aziendali. Dobbiamo essere consapevoli, che ogni decisione avrà degli effetti prima o poi diretti sul sistema finanziario Durante l’incontro Elmar Vareschi parlerà di Management Accounting e delle leve gestionali che si applicano pianificando e/o analizzando un business, un cliente o un mercato. Porrà un accento particolare sul Financial Accounting ed i suoi sottosistemi, sulle origini storiche del sistema e sugli sviluppi.

Alla fine del modulo di formazione i partecipanti saranno in grado di intendere il sistema nella sua interezza, di capire ed interpretare le principali dinamiche nonché di individuarne le criticità. Avranno dimestichezza nel capire le principali terminologie tecniche usate dagli specialisti e saranno in grado di fare domande qualificate alle funzioni preposte dell’area Amministrazione, Finanza e Controllo.

Le informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali trovano il loro uso nel supporto delle decisioni strategiche e operative (decision support); esse aiutano a capire con anticipo quali effetti avranno le decisioni nel sistema finanziario e come questi influenzeranno i risultati (redditività, liquidità, solidità, solvibilità).
La lettura delle informazioni rilevate dal sistema finanza ci permette di intercettare, inoltre, eventuali rischi (finanziari) legati alle decisioni fungendo da ‘campanello d’allarme’ in caso di andamento non voluto o non previsto dal piano (early warning).

Elmar Vareschi, da sempre, punta in particolar modo alla visione sistemica nei progetti di formazione sia con ‘esperti del settore’ che con ‘non-financial’ Professional e Manager. La mancanza o la sottostima dell’approccio d’insieme è spesso la causa di andamenti non voluti o di effetti devastanti che poi si ripercuotono sulle aziende.
Elmar Vareschi, oltre a spiegare il collegamento tra i vari sottosistemi che compongono la finanza, illustra la differenza tra i principi di competenza che vigono in ambito economico e quelli di cassa che vigono in alcune parti nello stato patrimoniale. Gli argomenti spazieranno dai concetti di Fair value all’impairment che sono rilevanti quando si trattano patrimoni intangibili (valori di marchi, brevetti o di licenze, know how o progetti di R&D).

L’incontro sarà occasione di approfondimento del concetto di patrimonio addentrandosi nelle fonti finanziarie dello stato patrimoniale, nei flussi reddituali del conto economico e dei loro collegamenti con la parte patrimoniale che spesso vengono poco osservati.

Si arriverà ad individuare i flussi finanziari che alla fin fine rappresentano quello che conta veramente in azienda: cash is king!
Sarà la visione sistemica il vero perno di questo modulo di formazione.

Dinamiche del sistema finanza: 01, la redditività

La salvaguardia del reddito è un obbligo di tutti gli attori in azienda, non solo dei vertici aziendali.
Esistono modelli, metodi e tools a supporto del business per gestire al meglio le leve reddituali e orientare le decisioni nella giusta direzione.
Durante l’incontro Elmar Vareschi spiegherà che la redditività non si legge [individua] solo nel conto economico, come sovente si crede, bensì nella combinazione tra conto economico & stato patrimoniale.
Nella discussione con Elmar Vareschi si capirà che i flussi reddituali rappresentati nel conto economico, ad esempio prezzi di vendita, scontistiche, unità vendute, costi industriali, costi operativi ecc. sono elementi rilevanti per la generazione del reddito operativo (EBIT) o del Margine di Contribuzione, ma costituiscono solo un lato della medaglia: indicano l’efficacia.

La redditività viene influenzata da una seconda leva, l’efficienza, una leva proveniente da flussi patrimoniali, cioè dallo stato patrimoniale.
Elmar Vareschi usa un modello sviluppato in DuPont anni fa, ovvero l’Albero di DuPont, per illustrare le dinamiche fondamentali del concetto reddituale (Return on Invested Capital o Return on Capital Employed).
La seconda leva, quella patrimoniale che incide sulla redditività dell’azienda, viene influenzata per esempio dal periodo di ripagamento di investimenti operativi, dai giorni di incasso dei crediti, dai giorni di copertura delle giacenze e dai giorni di pagamento degli impegni finanziari nei confronti di fornitori;
Il modulo di formazione è ideale per coinvolgere direttamente i partecipanti: quali effetti generano decisioni tipiche che essi prendono nello svolgimento delle loro attività operative a livello efficacia (economica) e a livello efficienza (patrimoniale)?

Dinamiche del sistema finanza: 02, la liquidità

La generazione di liquidità [in gergo “cassa”] esprime il potenziale di un’azienda a sostegno degli impegni finanziari futuri. Le leve decisionali che influenzano l’incremento o l’assorbimento della liquidità vanno pianificati, analizzati e gestiti con attenzione. Tutte le decisioni avranno – prima o poi – effetto sia sulla redditività che sulla liquidità.

Le dinamiche collegate alla generazione di liquidità sono molto differenti da quelle legate ai flussi reddituali e molte volte si ignora il collegamento conflittuale che esiste tra esse. Elmar Vareschi, infatti, sottolinea spesso che liquidità e redditività vanno ben poche volte a braccetto.
L’incontro sarà estremamente utile per comprendere questo conflitto ‘naturale’.

Saranno svelati anche i differenti approcci: Cash flow, EBITDA, Free Operating Cash Flow, Free Cash Flow ecc., e si illustrerà – sempre con esempi concreti – come tradurre i differenti approcci in azienda.
Elmar Vareschi pone molta attenzione sulla necessità di far capire quali tipologie di decisioni generano liquidità e quali, invece, sono soliti assorbirla; spiegherà la centralità della posizione finanziaria netta e le connessioni con le attività operative.

Nell’incontro diventerà chiara l’importanza e soprattutto il peso che assumono la capacità di incasso dei crediti, la capacità di gestire al meglio le giacenze e i flussi di pagamento con i fornitori sulla ’cassa disponibile’ di un’azienda. Elmar Vareschi non tralascia mai di spiegare quale importanza abbia inoltre il periodo di ripagamento degli investimenti, specialmente in società che necessitano di importanti esborsi (CapEx) in tal senso.
Infine si andrà a creare il collegamento tra Free Cash Flow e Return on invested Capital, cioè tra liquidità e redditività un unico modello sistemico.

Dinamiche del sistema finanza: 03, il valore economico aggiunto [Economic Value Added] 1°

Redditività e liquidità sono parametri fondamentali nella gestione dell’impresa e rappresentano le dinamiche fondamentali del sistema finanza; queste dinamiche intrinseche nel sistema finanza vanno inoltre esaminate e capite sotto l’ottica del valore economico aggiunto.
Elmar Vareschi si concentra innanzitutto sul concetto e sulla logica di approccio del valore economico (economic value added), che va ben oltre il mero valore per gli Azionisti o la Proprietà.

La lezione prosegue poi con la comprensione del costo medio ponderato del capitale (WACC), elemento fondamentale non solo per quanto riguarda il tema trattato, ma di rilevanza nell’analisi della convenienza di un investimento, di un progetto, nella determinazione del valore economico del capitale o per l’impairment. Con dovizia d’esempi si entra nelle principali leve che governano e variano il WACC, specialmente quelle che sono gestite direttamente da decisioni operative di business. Elmar Vareschi spiegherà come determinare il corretto rapporto tra debito finanziario netto e patrimonio netto per ottimizzare il livello del WACC in una combinazione tra rischio finanziario e apporto di mezzi terzi.

Passerà poi a porre alcuni esempi sulle principali leve operative per mantenere o migliorare il livello di valore economico aggiunto, specialmente quelle che sono di competenza operativa. In questo modo diventa chiaro che nel budget o nel piano vanno considerate principalmente tre dinamiche fondamentali del sistema finanza: la profittabilità, la liquidità e il valore economico aggiunto, e che è fondamentale trovare il giusto equilibro tra queste tre variabili.
Elmar Vareschi apre una finestra su modelli innovativi, parlando di customer value, ovvero del valore economico aggiunto di un rapporto con un cliente, che può essere applicato in egual modo anche su un fornitore o su un partner.

Dinamiche del sistema finanza: 04 il valore economico aggiunto [Economic Value Added] 2° applicazione

Elmar Vareschi in questo modulo affronterà un caso step by step invitando i partecipanti a creare il modello per la propria realtà aziendale.
Con l’esperta guida del docente i partecipanti saranno quindi in grado di capire le criticità e le fonti di informazioni presenti nelle pubblicazioni dell’azienda e/o esogeni presenti nelle banche dati per determinare il valore economico aggiunto.

Con la guida di Elmar Vareschi sarà possibile collegare le decisioni ipotizzate dai partecipanti, colte dal loro ruolo in azienda o tipiche per la loro funzione con il modello di creazione di valore economico aggiunto.
L’intervento di formazione mantiene un’impostazione molto pratica e affronta una tematica complessa con pragmatismo e concretezza. Il valore aggiunto per chi partecipa è indiscutibilmente alto.
Prima di partecipare a questo modulo di formazione è consigliata la partecipazione al 1° modulo ” Il valore economico aggiunto 1″.

Leve gestionali reddituali: 01, il conto economico gestionale, margini di contribuzione come decision support

Lo strumento “principe” per governare i flussi reddituali in un business è il conto economico gestionale [profit & loss]. Il concetto del Margine di Contribuzione è ampiamente discusso nelle aziende; ma siamo veramente in grado di sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questa informazione resa dal sistema Management Accounting?

Elmar Vareschi si concentrerà innanzitutto sulla differenza tra conto economico (income statement) e conto economico gestionale (profit & loss), poiché spesso si crede che sia sufficiente riclassificare l’uno per avere l’altro. Si capirà ben presto che questa è una visione molto limitante che non ha nulla a che fare con l’approccio gestionale.
L’incontro con Elmar Vareschi sarà importante per affrontare in profondità le logiche gestionali: margini di contribuzione, costi fissi & variabili, diretti & indiretti, comprimibili & poco o non comprimibili, usando il cubo dei costi® come strumento di apprendimento. Esempi come il budget flessibile di una produzione industriale, il modello del break-even-point, del target costing e del target margin saranno a supporto di questa parte della lezione.
Elmar Vareschi approfondirà il supporto alla decisione che genera il margine di contribuzione: margine espresso in valore assoluto, a collo di bottiglia, in valore relativo, e si spiegherà quando è opportuno ricorrere a ciascuno di essi. Ci si addentrerà anche nel mondo del retail (in caso di partecipanti provenienti da questi settori) spiegando il concetto del margine in un punto di vendita: margine di contribuzione = traffic * conversion rate * multiples * margine medio per scontrino.
Infine Elmar Vareschi proporrà una panoramica di strutture efficaci e di differenti letture di p&l al fine di usare al meglio le potenzialità intrinseche nel concetto di marginalità. Non mancano gli approfondimenti sulle analisi delle varianze [effetto volume, effetto prezzo, effetto mix, effetto cambio, effetto costo ….] confrontando valori di budget o di forecast con quanto realizzato effettivamente in un periodo.

Leve gestionali reddituali: 02, Profitability by product, by service, by customer, by brand, by channel, by market…

Proseguendo nei modelli economici gestionali, tema vastissimo, non si può non approfondire la centralità delle analisi ‘by-…’: by product, by service, by customer, by brand, by channel, by market…
Le principali dimensioni che creano valore in un’azienda sono sì prodotti e servizi, ma dobbiamo sempre avere chiaro che già solo il cliente, lo shopper o il consumatore che acquista (e paga) il prodotto e il servizio crea il margine o crea il cash flow che sono la linfa vitale delle arterie aziendali.

Nell’incontro con Elmar Vareschi si approfondiranno proprio le differenti “visioni” e analisi, prendendo spunto dal cubo di Rubik®: data l’informazione (il cubo), ad ogni mossa le diverse facce del cubo permettono di osservare combinazioni differenti di colore (combinazioni di informazioni economiche) permettendoci di esaminare il business sotto più punti di vista.
Elmar Vareschi si concentra in questa lezione anche sull’analisi delle varianze, elementi indispensabili nella gestione economica. Il Budget esprime l’impegno [la promessa] che ci si prefissa volto al raggiungimento di obiettivi nel futuro e indica le vie attraverso le quali raggiungere questi obiettivi. Durante questo tragitto nascono le cosiddette varianze. L’analisi delle varianze è lo strumento gestionale per eccellenza: analizza le cause e indica le azioni correttive da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi.

Nell’incontro con Elmar Vareschi si approfondiranno i collegamenti multipli che compongo il gross margin: volumi, prezzi di vendita, vari livelli di scontistica in fattura e fuori fattura, cambi, mix di vendita, prezzi di acquisto, mix di produzione, cambi negli acquisti, ed altro.

WEBINAR LIVE 01 – Business Planning 1 – Lo sviluppo del piano step by step

Il Business Plan rappresenta un quadro degli effetti economici, finanziari e patrimoniali di un progetto aziendale.
Il Business Plan non garantisce il successo, tuttavia assolve un ruolo importante nel costituire una valida occasione di riduzione dei margini di rischio. Inoltre costituisce una guida operativa delle Persone, coinvolte e/o responsabili nel realizzo dei progetti futuri.
Nel primo incontro Elmar Vareschi cerca di fornire un quadro sistemico del Business Plan all’interno del concetto di pianificazione in generale.

Come si colloca il Business Plan all’interno del Piano strategico, come si collega al Budget e/o al Forecast? Spesso questi strumenti sono staccati fra di loro non solo dal punto di vista temporale ma anche per quanto riguarda il loro collocamento sistemico.

Durante l’incontro Elmar Vareschi propone un approccio concreto e vincente, perché già applicato in una molteplicità di casi, sia in realtà start-up, che in contesti di ristrutturazione, rilancio e investimento.

Le prime domande alle quali si risponderà sono: Chi siamo? Da dove arriviamo? Qual è la nostra performance attuale? E tutte le domande sono rilevanti sia per una start-up che per un business già consolidato.

Non conta quello che altri sanno o pensano di noi, conta quello che il redattore del Business Plan vuole che gli altri sappiano.
Questa parte del Business Plan crea nel lettore la giusta ’curiosità’ per proseguire.

WEBINAR LIVE 02 – Business Planning 2 – Lo sviluppo del piano step by step

Nel secondo incontro Elmar Vareschi entrerà nel vivo del termine ‘plan’ – della pianificazione: Dove vogliamo andare? Come vogliamo andarci?
Ecco, quindi, il concetto di ’scenario’: nel linguaggio giornalistico è un contesto nel quale si sviluppano determinate circostanze o si collocano i futuri sviluppi di una determinata situazione, ipotetica o reale, nel suo evolversi. Nel contesto aziendale lo scenario si riferisce agli aspetti esogeni che influenzano [o possono influenzare] in modo rilevante la propria attività operativa e che possono essere, in caso di variazioni più o meno articolate, il motivo di un cambio di strategia.
Gli scenari sono la base delle assunzioni poste, a loro volta, alla base del Business Plan. Le assunzioni devono essere monitorate e sottoposte all’analisi delle varianze in modo identico a quanto eseguito per i valori elaborati per l’analisi della fattibilità economico-patrimoniale-finanziaria nel Business Plan.
Quello di ’sensitivity’ è un altro concetto fondamentale: l’analisi di sensitività determina in che modo valori di una variabile indipendente influiscono su una determinata variabile dipendente in base a una determinata serie di ipotesi.

L’approccio è anche noto come Analisi what-if. L’analisi viene utilizzata nel business planning per capire quali variabili siano rilevanti per innescare forti dinamiche [positive/negative/neutrali/critiche] nel Business Plan. Si deve essere consapevoli di quali variabili, pertanto, dovranno essere monitorate con attenzione durante la realizzazione del piano, oltre ad individuare le variabili che saranno poi idonee all’inserimento nell’early warning system.
Nella lezione i partecipanti impareranno ad usare ed apprezzare la gestione di scenari, assunzioni e sensitività applicando il modello di analisi sviluppato negli anni 90 da Frederic Vester.

WEBINAR LIVE 03 – Business Planning 3 – Lo sviluppo del piano step by step

Nel terzo incontro con Elmar Vareschi si svilupperà la fattibilità economica, finanziaria e patrimoniale del progetto di Business Plan.
Spesso si parte da un pre-final che dovrà poi essere determinato per creare un punto fermo di partenza del Business Plan per quanto riguarda il modello finanziario.
È corretto illustrare e far comprendere ai partecipanti quali siano i modelli in uso e le criticità in questa fase. Su questo punto Elmar Vareschi si sofferma per trasferire le sue esperienze.

Affronterà la questione dell’applicazione dei principi contabili internazionali, la durata delle previsioni e la granularità dei periodi di previsione, o ancora come trattare effetti cambio e perimetri di consolidamento che possono variare come effetto di acquisizioni/dismissioni inseriti nel Business Plan, oppure il tema della mensilizzazione e il problema della competenza e della cassa, le visioni gestionali da inserire in un Business Plan, il consolidamento, il trattamento dell’IVA che non è da sottovalutare dal punto di vista finanziario, come coniugare l’analisi di singoli investimenti con quanto esposto nel Business Plan, o gli effetti dell’impairment ecc.

Nell’ultima parte del terzo incontro Elmar Vareschi creerà insieme ai partecipanti del modulo di formazione il modello esecutivo per il piano patrimoniale – economico – finanziario, fornendo template e modelli.

WEBINAR LIVE 04 – Business Planning 4 – Lo sviluppo del piano step by step

Nel quarto incontro con Elmar Vareschi – che è strettamente collegato al terzo – si continuerà a sviluppare la fattibilità economica, finanziaria e patrimoniale del progetto di Business Plan.
Iniziando a tradurre le strategie e le azioni strategiche (descritte rispondendo alle domande: Dove vogliamo andare? Come vogliamo andarci?) con elementi reddituali, gestionali e non solo.
Quindi si procederà ad una prima stesura dello stato patrimoniale prospettico: investimenti, crediti commerciali, giacenze, debiti commerciali, fondi per rischi e oneri, debiti finanziari, leasing, ecc.
In questa fase della lezione Elmar Vareschi farà un breve excursus sugli strumenti di debito ed il loro impatto nello stato patrimoniale e nei flussi finanziari.
In seguito i partecipanti, guidati dalla mano esperta di Elmar Vareschi, trasformeranno flussi reddituali e patrimoniali in flussi finanziari, per determinare il fabbisogno finanziario del Business Plan.
Solo allora sarà possibile rispondere ai seguenti quesiti: il piano è realizzabile dal punto di vista finanziario? Il fabbisogno è sostenibile?
Alla fine dell’ultimo incontro sul tema del Business Planning Elmar Vareschi tratterà i temi di applicazione, di analisi delle varianze e di early warning che devono essere attivati a corredo del Piano.

Crescita per acquisizioni: 01, Il processo di M&A step by step. Le criticità? Errori da non commettere

La crescita organica spesso è limitata e l’unica via che si prospetta è quella dell’espansione per acquisizioni.
Nel corso di questo incontro con Elmar Vareschi, il primo di tre, si affronterà il tema della crescita non organica: rischi, osservanze, criticità, opportunità, errori da non compiere.
Durante l’incontro si passa poi a parlare del processo del Merger & Acquisition.

La struttura del processo è di solito molto ‘variabile’ oltre ad essere adattata ad ogni singolo caso ma, a prescindere da questa necessità di adeguamento, la struttura deve contenere dei punti fermi, cosiddetti gate, che sono indispensabili per renderlo efficiente ed efficace.
Al termine dell’incontro i partecipanti avranno ben chiare le criticità di questo processo. La fase di ‘Merger’ è certamente la più insidiosa e piena di ‘trappole’; pertanto, è determinante acquisire la capacità di trovare il giusto modello di integrazione, nonché avere a disposizione un team che guida le attività e i processi in questa fase. Bisogna evitare che il valore che è stato attribuito nella fase ‘Acquisition’ venga in gran parte distrutto nella fase ‘Merger’.
Nella fase Acquisition si collocano anche le attività di determinazione del valore del capitale dell’azienda, del ramo d’azienda o del brand che è oggetto di acquisizione.
Infine Elmar Vareschi fornirà una panoramica di questi metodi che saranno poi sviluppati nel secondo modulo di formazione di questo ciclo.

Crescita per acquisizioni: 02, il valore del capitale economico [brand, ramo d’azienda, azienda] 1

In questo incontro con Elmar Vareschi, il secondo di tre, si illustrano i principali modelli di determinazione del valore economico del capitale.
La lezione è volta all’approfondimento degli aspetti generali come, per esempio, il tema rilevante della stima, dell’imprecisione e dell’incertezza nella valutazione; in secondo luogo, si affronterà la complessità della valutazione di per sé.
Successivamente Elmar Vareschi passerà in rassegna i principali modelli e metodi entrando nei punti di forza e di debolezza, nelle criticità e nelle fonti informazioni necessari per eseguirli. Approcci valutativi: metodi patrimoniali, reddituali, finanziari, metodi misti, metodi diretti e innovativi.
Elmar Vareschi pone particolare attenzione ai metodi di rilevanza: i metodi finanziari, levered e unlevered, basati su flussi di cassa disponibili futuri, attualizzati con il metodo del DCF; i metodi empirici, basati sui multipli di società comparabili e di transazioni comparabili.
Infine vengono proposti due metodi, usati principalmente per la valutazione di un marchio: il metodo della stima del contributo sul reddito e il metodo delle Royalties ideali.
Al termine dell’intervento verranno trattati alcuni elementi di rilevanza critica: la liquidità, le partecipazioni e altre attività, le stock options, il valore dei beni immateriali e il valore delle sinergie.

Crescita per acquisizioni: 03, il valore del capitale economico [brand, ramo d’azienda, azienda] 2 applicazione

In questo ultimo modulo di formazione del ciclo ‘crescita per acquisizioni’ Elmar Vareschi sviluppa un caso step by step e inviterà i partecipanti a creare il modello di un caso studio presentato dal docente.
Con la sua guida i partecipanti saranno in grado di capire le criticità e le logiche di applicazione dei principali modelli di valutazione
Il modulo ha un’impostazione molto pratica e affronta il tema complesso con pragmatismo e concretezza. Il valore aggiunto per chi partecipa è indiscutibilmente alto.

Analisi della convenienza di investimenti: 01, La valutazione di investimenti 1°

Gli investimenti sostengono la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’azienda; in tal senso creano benefici incrementali futuri.
L’investimento deve garantire che gli esborsi finanziari ad esso collegati vengano ripagati in un contesto di ‘rischio finanziario sostenibile’, salvaguardandola solidità e la solvibilità dell’impresa.

Nell’incontro con Elmar Vareschi si fa anzitutto chiarezza nel differenziare ‘Investimento’ e ‘CapEx’, in quanto questi concetti molte volte sono fonte di incomprensione e di discussione in Azienda. Capire questa differenza aiuta anche a comprendere l’obiettivo che si vuole raggiungere con l’analisi della convenienza di investimenti.
Elmar Vareschi si sofferma anche su concetti legati alla realizzazione di investimenti come l’impairment e il fair value. Trovano spazio, inoltre, criteri quantitativi e qualitativi per la valutazione della convenienza dell’investimento.
Si presenta il Discounted Cash Flow (DCF), ovvero il concetto del collegare elementi di rischio finanziario con elementi di liquidità. Il modello deve essere connesso alle logiche del Cash-In-Flow e del Cash-Out-Flow: elementi incrementali, decrementali, entrate aggiuntive, entrate mancanti, uscite aggiuntive, uscite mancanti, gli approcci differenziali.

L’incontro con Elmar Vareschi si conclude con un esaustivo approfondimento sul trattamento degli effetti inflazionistici, delle imposte e del ‘rischio country’ nell’analisi, e con l’ultimo argomento, ovvero il modello ‘strategic fit’.

Analisi della convenienza di investimenti: 02, La valutazione di investimenti 2° applicazioni

Elmar Vareschi sviluppa in questo modulo di formazione un caso step by step e invita i partecipanti a creare il modello di due casi studio presentati dal docente.
Con la sua guida i partecipanti saranno in grado di intendere le criticità e le logiche di applicazione dei modelli di valutazione di investimenti.
Con Elmar Vareschi si consolida l’apprendimento concettuale del 1° modulo tramite l’applicazione concreta: l’analisi del lancio di un nuovo prodotto nel mercato e l’analisi make or buy.

L’intervento di formazione ha un’impostazione molto pratica e affronta il tema complesso con pragmatismo e concretezza. Il valore aggiunto per chi partecipa è indiscutibilmente alto.
Per questo modulo si consiglia di partecipare al 1° modulo la valutazione di investimenti.

Leggere e interpretare il bilancio: 01, Trasformare numeri in informazioni 1°

Il bilancio d’esercizio non è unicamente un documento che per legge deve essere reso pubblico; certamente può essere un valido strumento per analizzare un cliente, un partner, un competitor o un fornitore.
I bilanci si leggono e si interpretano e nei numeri si rispecchiano decisioni e azioni. I numeri ‘parlano’ e questo incontro con Elmar Vareschi renderà tangibile la maniera di farli veramente ‘parlare’.

Dopo una panoramica metodologica sulla costruzione e sul funzionamento del sistema finanza, Elmar Vareschi si concentrerà sulle variabili che fanno la differenza nella lettura di un annual report: la tipologia dell’attività caratteristica, la fase di sviluppo dell’azienda, la presenza nei mercati (nazionali, esteri, globali), le normative applicate nella pubblicazione (local GAAP, IAS/IFRS ….), il perimetro di consolidamento, effetti cambio e, infine, se l’azienda oggetto dell’analisi è quotata o meno.

Elmar Vareschi si addentra nelle cinque dimensioni rilevanti di analisi: la situazione reddituale (quanto rende il business, quanto rende l’azienda?) la struttura finanziaria e la dipendenza da terzi finanziatori (solidità), la capacità di sostenere gli impegni finanziari futuri (solvibilità o capacità di creazione di flussi finanziari disponibili), la capacità di creazione di valore economico aggiunto e infine il rischio finanziario.
Elmar Vareschi dà ai partecipanti l’occasione di esercitarsi in un’analisi sistemica delle dimensioni e ne spiega l’interdipendenza fornendo anche un ventaglio di rilevanza fra gli indicatori che possono essere alla base dell’analisi.

In occasione dell’incontro viene dato il giusto spazio al limite delle analisi e alle trappole che ne derivano.
Elmar Vareschi si sofferma anche sulle informazioni extra-contabili, come per esempio la sostenibilità, la governance e il risk management che sono a corredo dei valori numerici ma che vengono sempre di più integrati nelle analisi, particolarmente rilevanti per l’analisi degli annual reports.

Leggere e interpretare il bilancio: 02, Trasformare numeri in informazioni 2°

In questo modulo di formazione Elmar Vareschi sviluppa un caso step by step e invita i partecipanti a sviluppare l’analisi di un cliente, di un competitor, di un fornitore o di un partner della propria azienda.
Con la guida del docente i partecipanti saranno in grado di capire le criticità e le logiche di applicazione dei modelli di valutazione e analisi di un annual report, di applicare l’interpretazione e la lettura anche con l’ausilio di indicatori di performance.

L’intervento di formazione ha un’impostazione molto pratica e affronta il tema complesso con pragmatismo e concretezza. Il valore aggiunto per chi partecipa è indiscutibilmente alto.
Per questo webinar live si consiglia la partecipazione al 1° modulo su come trasformare i numeri in informazioni.

Il Budget esprime l’impegno [la promessa] a raggiungere degli obiettivi nel futuro e indica le vie per farlo. Concettualmente il termine Budget vuol dire ‘tradurre iniziative che si deciderà di intraprendere in un periodo futuro in valori economici, patrimoniali e finanziari’.

Elmar Vareschi si sofferma in questo incontro su un tema a lui molto caro: lo sviluppo e l’allenamento della capacità previsionale, fondamentale per ognuno in azienda e la ricerca dell’accuratezza della previsione.
Elmar Vareschi spiega tramite il cubo della pianificazione® la connessione, gli obiettivi e le fondamento alla base della pianificazione strategica e della pianificazione operativa, tra business plan, budget e forecast. Inoltre associa strumenti di affiancamento alle attività di pianificazione: scenari e analisi di sensitività (tramite il modello di Frederic Vester).

Durante l’incontro si parte da obiettivi top down, attività di bottom-up per arrivare alla segmentazione di obiettivi specifici e vari tipologie di budget fino al collegamento del MbO.
Elmar Vareschi concretizza anche il modello del budget flessibile per società industriali e il modello dello standard of performance per società di servizi.
Infine, si affronterà anche l’argomento degli ‘expected actuals’.

L’ABC (Activity Based Costing) costituisce un sistema ‘evoluto’ di contabilità analitica che si basa sull’assegnazione di costi ad oggetti di calcolo (Clienti, Punti Vendita, Prodotti, Canali, Mercati …), partendo da “microstrutture” differenti dei classici centri di costo dei sistemi tradizionali di misurazione dei costi: processi.

L’ABC supera molti limiti delle contabilità analitiche e concentra la sua attenzione su elementi trasversali a centri di costo, reparti e altre strutture organizzative.

L’incontro con Elmar Vareschi sarà l’occasione per illustrare gli elementi distintivi degli approcci classici di costing e l’ABC. Inoltre diventeranno chiari i presupposti necessari per un buon funzionamento e il valore aggiunto dell’approccio.
Elmar Vareschi spiegherà poi la centralità dei cost driver e lo standard of performance nel modello ABC.
Un passaggio fondamentale è il passaggio tra business process modeling (BPM) e Activity Based Costing.
Nella seconda metà del modulo di formazione trova spazio un esempio applicativo concreto in una funzione aziendale: logistica.

‘Profit is an opinion, cash is a fact!’ lo scrisse un noto Economista dei nostri tempi.
Elmar Vareschi ne è pienamente convinto e per questo cita spesso questa frase nelle sue sessioni di formazione.

Nei flussi reddituali ci sono molti valori di stima (le opinion): i costi per la copertura dei presunti rischi di obsolescenza o di inesigibilità di crediti, per rischi legali, gli effetti economici degli impairment test, perfino gli stessi ammortamenti si basano su una stima di vita utile del bene e possono variare negli anni. La certezza del dato è il saldo del conto bancario, non si tratta di una stima ma di un valore certo e concreto.
E come secondo aspetto è rilevante conoscere in anticipo come si muoverà con grande probabilità questo saldo del conto bancario nel futuro. Capire e poter prevedere, oggi, che fra 8 mesi ci si potrebbe trovare con alte probabilità in un engpass di liquidità è utile, per non essere colti alla sprovvista lo stesso giorno in cui questa previsione potrebbe avverarsi ed evitare spiacevoli sorprese con delle azioni mirate.
L’incontro con Elmar Vareschi affronta proprio queste tematiche e spiega in modo molto pratico le risposte da dare a quesiti fondamentali: come posso creare un budget o un forecast che sia idoneo a trasformare effetti economici in effetti di liquidità?

Come posso integrare gli effetti patrimoniali in questo modello e renderlo completo?

Cosa fare per capire quali saranno eventuali criticità riferite alla liquidità disponibile nel futuro?
Quale può essere il periodo futuro adeguato per la mia azienda?
Come posso garantire un alto livello di accuratezza del mio piano di liquidità?
Quali possono essere indicatori di allerta (early warning) che vanno monitorati con attenzione?

Le figure manageriali (intese come non-financial Manager) non devono essere necessariamente figure esperte di finanza, ma devono sviluppare competenze e conoscenze in modo che ciascuno possa prevedere, interpretare e avere ben chiari gli effetti economico-finanziari-patrimoniali delle proprie decisioni.
Solo attraverso una profonda elaborazione di questi strumenti i/le manager, possono acquisire quella sicurezza che garantisce loro un’efficiente performance nel raggiungimento degli obiettivi di business.
In questo percorso di crescita professionale il/la manager deve riuscire sempre di più a collegare il proprio operato e quello del suo team agli effetti nel sistema finanziario con un’ottica sistemica.
In questo intervento di formazione Elmar Vareschi si concentrerà su 10 must have che secondo la sua esperienza non possono mancare nella toolbox di un/una manager.

Le informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali trovano il loro uso per eccellenza nel supporto delle decisioni strategiche e operative (decision support).
Per comprendere le dinamiche intrinseche del sistema finanza e quelle che saranno attivate come conseguenza delle decisioni prese, è indispensabile conoscere i sottosistemi e i loro ruolo (causa-effetto) in un unico sistema.
Comprendere le dinamiche è fondamentale, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per chi ricopre una responsabilità nelle varie funzioni operative aziendali (Vendite, Marketing, Ricerca & Sviluppo, Internal Auditing, Logistica, Produzione, Acquisti, Industrializzazione, Design, Merchandising, Personale ecc…).
Dobbiamo essere consapevoli che ogni decisione prima o poi avrà degli effetti direttamente sul sistema finanziario e che questi effetti si noteranno solo nel futuro.
Elmar Vareschi prenderà spunto dalle tipiche decisioni che i partecipanti prendono o da decisioni che i partecipanti dovranno realmente prendere nel prossimo futuro, e dopo aver descritto l’ambito decisionale si individueranno gli effetti futuri nel sistema finanza, le dinamiche che i partecipanti attiveranno nel sistema, le criticità che possono nascere, eventuali contromisure che potranno essere considerate nonché il point-of-no-return.
La sfida è aperta, perché nulla può essere progettato prima dell’incontro; contano solo: focalizzazione del contesto decisionale, visione sistemica, capacità previsionale e capacità di intendere le dinamiche del sistema finanza.

La sfida del finance, del controller, è principalmente una: dimenticare di avere il ruolo di fornitore di dati, di essere l’esperto di Excel™, di non prendersi le responsabilità dei risultati economici e finanziari e di entrare in partnership con chi ha la responsabilità operativa del business, del mercato, di un cliente o di un sito produttivo.

Business Partner hanno l’opportunità di usare la grande quantità di informazioni e le loro competenze per fornire un supporto di valore che guidi, influenzi e metta alla prova il processo decisionale delle aziende.
Durante l’incontro Elmar Vareschi tratta un tema da molti anni a lui particolarmente caro: il cambiamento indispensabile della funzione finance in un’ottica di partnership, di sparring-partner con il business.
Elmar Vareschi spiega come il finance può/deve uscire dalla confort-zone e come dovrà velocemente diventare attore per la gestione dell’efficacia piuttosto che dell’efficienza. In quest’ottica sarà interessante capire quale sia la percezione che ha il finance oggi sul management e quale sia invece l’auto percezione.

Nell’intervento di formazione Elmar Vareschi discuterà di ‘finance competences’ spiegando quali dovranno trasformarsi in ‘business capabilities’ e parlerà del ruolo che in questo cambiamento assumono la credibilità, la fiducia, la co-responsabilità con il Management nel raggiungimento di risultati e di obiettivi e l’intelligenza sintetica che deve sviluppare un finance.
Elmar Vareschi presenta un possibile tragitto da compiere per passare dal number crunching al business partnering.

Il reporting direzionale non si improvvisa. Esistono infatti delle regole da rispettare e qualche trucco da conoscere per ottenere un buon risultato.

Durante l’incontro con Elmar Vareschi si parte dalle ‘4-finestre®’per chiarire fin dall’inizio l’essenza del reporting, oltre ai principi della visualizzazione efficace e efficiente.
Elmar Vareschi cita volentieri G. Zelazny, che ha apportato importanti contributi in tal senso.
Si volge una particolare attenzione al fabbisogno di informazioni da parte del destinatario del reporting e del contesto di utilizzazione delle informazioni contenute nel reporting. Ogni funzione prevede un uso specifico ed unico delle informazioni. Cosa facciamo del reporting standard? Come possiamo tenere conto di queste specificità e combinare lo standard con il tailor made in modo efficace e efficiente? Cosa fare con personalizzazioni e visione sistemica?
Elmar Vareschi affronta anche il tema della quantità di informazioni. Un dashboard, per esempio, non deve essere esaustivo! Il rischio di perdersi nell’enorme quantità di informazioni finanziarie è uno dei primi ostacoli. Non tutto è sensato e sempre rilevante, non tutto supporta le decisioni. Leonardo Da Vinci affermava che ‘la semplicità è la massima raffinatezza’ – ricordiamocelo quando prepariamo un report!

Una visualizzazione chiara permette di focalizzare l’attenzione sulle informazioni rilevanti piuttosto che sull’interpretazione di una slide. Una presentazione riuscita è un messaggio forte e contestualizzato in cui le informazioni fornite svolgono un ruolo fondamentale.

Un altro mantra di Elmar Vareschi è che forse dobbiamo scegliere più informazioni che raccontano una storia. Le nuove tecnologie come il Data Visualization permettono di realizzare grafici e dashboard interattivi dal design accattivante. Il Dataviz permette di navigare facilmente da un’informazione all’altra, il tutto usando delle basi di dati estremamente importanti. Lo scopo del reporting non è limitarsi a fornire dei risultati, bensì offrire una vista d’insieme della propria attività. Bisogna indagare a fondo e comprendere le ragioni di un’oscillazione specifica. Per permettere al destinatario di comprendere tutte le informazioni, è necessario contestualizzarle attraverso uno sforzo pedagogico. Stiamo parlando del data-storytelling.

Infine Elmar Vareschi si focalizza sulle attività di evoluzione e di sviluppo, entrambe necessarie per il reporting che è uno strumento evolutivo indispensabile da tenere aggiornato regolarmente affinché sia sempre pertinente. Un’informazione che non stimola nessuna azione in caso di cambiamento, è un’informazione non necessaria.

Gli Early Warning Systems (EWS) sono stati introdotti quasi contemporaneamente dal sistema finanziario e dal sistema giuridico.
Si tratta di sistemi di indicatori, di parametri, di osservazione di trend in grado di far cogliere i segnali di crisi di impresa e, quindi, in grado di far attivare i sistemi di allarme anticipati.
In generale si tratta di un meccanismo che, attraverso il controllo sistematico di determinati parametri, permette di segnalare una situazione critica con largo anticipo con una attendibilità medio-alta.
Elmar Vareschi trasmette in questo incontro di formazione la sua esperienza da Financial Manager e da Consulente. Presenta differenti modelli e approcci, come per esempio i modelli di Weinrich, il quick-test di Altmann. Si addentra nella disposizione della nuova legge fallimentare (L. 155/2017 red flags), ma spazia anche fino ai modelli che sono in uso dalle grandi società di Rating.
Durante l’incontro con Elmar Vareschi si discuterà anche di limiti e distorsioni dei modelli, di criticità e di trappole. Ma si discuterà anche dell’importanza del early warning e dell’uso sensato nel business e nella gestione day by day.
In tal senso Elmar Vareschi collega i modelli di stress test, trattati in un altro modulo di formazione proposto nelle Finestre di Finanza® e si collega al Reporting Direzionale.

In termini concreti, gli stress test servono a verificare la suscettibilità di un’azienda di fronte all’insolvenza (default).
Il termine è entrato a far parte del gergo negli ultimi anni ed è collegato al settore Bancario. Gli stress test mostrano le conseguenze nel caso in cui i fattori macro- e microeconomici cambino in modo significativo o si verifichino altri eventi insoliti e/o straordinari ma plausibili.
Tutti i processi e metodi che sono stati sviluppati negli ultimi anni servono ad uno scopo unico: determinare la resilienza e la resistenza dell’azienda in situazioni estreme.

Durante l’incontro con Elmar Vareschi ci si concentra sullo sviluppo di uno stress test nella propria azienda; la materia è molto specialistica e poco conosciuta ancora a livelli generali, specialmente nelle aziende.
Elmar Vareschi presenta i 5 step da cui passare con molti esempi pratici, discute le criticità e le trappole che si possono aprire nello svolgimento di progetti di questo tipo.
Elmar Vareschi rende evidente, inoltre i vantaggi che derivano dall’eseguire un progetto di questo tipo, per altri ambiti, per esempio per la stesura del budget o del business plan, per il sistema di allerta (early warning system) e per il reporting direzionale.

Il Bilancio Consolidato: 01, introduzione al Bilancio Consolidato [D.Lgs. 9 aprile 1991, n. 127]

Il bilancio consolidato è un bilancio che espone la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico di un gruppo di imprese viste come un’unica impresa, superando così le distinte personalità giuridiche delle singole imprese. Esso consiste in un documento complesso che prevede il consolidamento dei valori delle attività, delle passività, dei costi, dei ricavi e dei flussi finanziari delle imprese controllate direttamente e indirettamente dalla controllante secondo il metodo del cd. “consolidamento integrale”. Per gruppi di imprese si intende un insieme di imprese delle quali una, la capogruppo, detiene il controllo delle altre. L’elemento determinante nella configurazione di gruppo è, quindi, il controllo, così come definito dalle disposizioni e dai principi contabili applicabili.

Pertanto, il bilancio consolidato consente di:

• sopperire alle carenze informative dei bilanci delle imprese che detengono partecipazioni di controllo in altre imprese
• ottenere una visione globale delle consistenze patrimoniali-finanziarie del gruppo e delle sue variazioni, incluso il risultato economico;
• misurare tali consistenze e risultati secondo corretti principi contabili, eliminando gli utili infragruppo [intercompany] non realizzati nei confronti di terzi
• assolvere a funzioni essenziali d’informazione; il bilancio consolidato è lo strumento informativo primario di dati patrimoniali, economici e finanziari del gruppo sia verso i terzi che sotto il profilo del controllo di gestione; funzioni che non possono essere assolte dai bilanci separati delle singole società componenti il gruppo
• eliminare tutte le appostazioni operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie

Trattiamo queste tematiche:

• Introduzione al Bilancio Consolidato in imprese esercenti attività diversa da quella creditizia o finanziaria
• Finalità e limiti informativi
• Il D.Lgs. 9 aprile 1991, n. 127: Attuazione delle Direttive n. 78/660/CEE e n. 83/349/CEE in materia societaria, relative ai conti annuali e consolidati
• I principi contabili nazionali: OIC 17 e OIC 21

Il Bilancio Consolidato: 02, il consolidamento integrale

Nel secondo modulo di formazione sul ‘Bilancio Consolidato’ introduciamo le principali operazioni di consolidamento, gli aspetti procedurali e organizzativi della redazione del Bilancio Consolidato

Trattiamo queste tematiche:

• Il consolidamento integrale
• Aggregazione dei dati delle società rientranti nell’area di consolidamento
• Le principali scritture di consolidamento
• Aspetti procedurali e organizzativi.

Il Bilancio Consolidato: 03, il consolidamento secondo le IAS/IFRS 1° parte

Nel terzo modulo di formazione sul ‘Bilancio Consolidato’ introduciamo Il Bilancio consolidato di imprese esercenti un’attività diversa da quella creditizia o finanziaria predisposto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS – costruzione e tecniche di redazione, con particolare riferimento al tema delle cd. “business combination”:

Trattiamo queste tematiche:

• IFRS 10: il bilancio consolidato – principi per la preparazione e la presentazione del bilancio consolidato nel caso in cui un’entità controlla a sua volta una o più entità
• IFRS 3: aggregazioni aziendali – migliorare la rilevanza, l’attendibilità e la comparabilità delle informazioni che, nel presentare il proprio bilancio, un’entità fornisce relativamente ad un’aggregazione aziendale e ai suoi effetti.

Il Bilancio Consolidato: 04, il consolidamento secondo le IAS/IFRS 2° parte

Nel quarto modulo di formazione sul ‘Bilancio Consolidato’ introduciamo Il Bilancio Consolidato ai sensi dei principi contabili internazionali IAS/IFRS di costruzione e tecniche di redazione.

Trattiamo queste tematiche:

• IFRS 11: accordi cd. “a controllo congiunto” – principi di rendicontazione contabile per le entità che sono parti di accordi relativi ad attività controllate congiuntamente
• IAS 27: il bilancio cd. “separato” – definire la contabilizzazione e l’informativa da fornire nel bilancio separato relativamente a partecipazioni in controllate, joint venture e collegate
• IAS 28: contabilizzazione delle partecipazioni in società collegate e i requisiti per l’applicazione del metodo del patrimonio netto per la contabilizzazione delle partecipazioni in società collegate e joint venture.

Il Bilancio Consolidato: 05, leggere & interpretare il Bilancio Consolidato

Il Bilancio Consolidato non è unicamente un documento che per legge deve essere reso pubblico; i bilanci si leggono e si interpretano, e nei loro numeri si specchiano decisioni e azioni. I numeri ‘parlano’ e questo incontro con Elmar Vareschi renderà tangibile la maniera di farli veramente ‘parlare’.

Elmar Vareschi si concentra sulle cinque dimensioni rilevanti di analisi: la situazione reddituale (quanto rende il business, quanto rende l’azienda?) la struttura finanziaria e la dipendenza da terzi finanziatori (solidità), la capacità di sostenere gli impegni finanziari futuri (solvibilità o capacità di creazione di flussi finanziari disponibili), la capacità di creazione di valore economico aggiunto e infine il rischio finanziario.

Elmar Vareschi darà ai partecipanti l’occasione di esercitarsi in un’analisi sistemica delle dimensioni spiegandone l’interdipendenza, fornendo anche un ventaglio di rilevanza fra gli indicatori che possono essere alla base dell’analisi. Nell’incontro viene dato il giusto spazio al limite delle analisi e alle trappole che ne derivano.
Elmar Vareschi si sofferma anche sulle informazioni non-finanziarie, come per esempio la sostenibilità, la compliance, il risk management (prevenzione & monitoraggio), la salvaguardia della Privacy, il Welfare, che sono a corredo dei valori numerici oltre ad essere di forte impatto nelle analisi degli annual reports.

Trattiamo queste tematiche:

• Le cinque dimensioni rilevanti nella lettura dei Financial Statements:
– la situazione reddituale: quanto rende il business, quanto rende l’azienda?
– la solidità: come si finanzia l’azienda? In che modo la solidità influenza il rischio finanziario?
– la solvibilità e liquidità: l’azienda riuscirà a sostenere i futuri impegni finanziari puntualmente? A quanto ammonta il costo del debito? In che modo la solvibilità influenza il rischio finanziario?
– la creazione di valore: l’azienda crea valore aggiunto per lo Shareholder?
– Il rischio finanziario e le sue principali determinanti
Le interdipendenze (anche conflittuali) tra le cinque dimensioni rilevanti
• Le informazioni non-finanziarie
• Indicatori di performance a supporto dell’analisi dei Financial Statements – quali sono quelli rilevanti?
• Limiti e criticità dell’analisi!

Il lungo dibattito multilaterale culminato nell’adozione dell’Agenda 2030 ha impegnato le imprese ad assumere un ruolo attivo nella trasformazione verso un mondo diverso, più consapevole e rispettoso delle risorse esistenti e delle generazioni future.
Per consentire questa trasformazione verso lo Sviluppo Sostenibile sono indispensabili: innovazione e tecnologie idonee, una governance in grado di gestire la complessità del sistema, cambiamento della mentalità e della cultura delle persone. Nelle aziende una condotta sostenibile è generalmente riconosciuta come fattore fondamentale per il successo, perché migliora la competitività tramite una ottimizzazione dei costi e della gestione dei rischi, consente un maggiore accesso al capitale, favorisce le relazioni con i propri stakeholder.
Durante l’incontro Ludovica Calselli parlerà delle origini del concetto di sostenibilità, esplorando come esso si sia sviluppato a livello internazionale e nella cultura di massa, fornendo le coordinate utili in particolare alla comprensione della strategia europea per la sostenibilità e il suo impatto sulle imprese.
Alla fine del modulo di formazione i partecipanti avranno acquisito dimestichezza con le tematiche sottese al concetto di sostenibilità, le principali normative che stanno guidando il processo di trasformazione delle imprese verso uno Sviluppo Sostenibile e le informazioni di sostenibilità che assumono rilevanza anche sul piano finanziario.

Tratteremo queste tematiche:

  • L’evoluzione storica del concetto di sostenibilità tra livello internazionale e cultura di massa
    ·  Il ruolo delle Nazioni Unite (cenni su Dichiarazione di Stoccolma (1972), Rapporto Brundtland (1987), UN Global Compact (2004), Accordo di Parigi (2015), Agenda 2030 (2015))
    ·  Il ruolo dell’opinione pubblica, consapevolezza e sensibilità alla sostenibilità (fonte dati IPSOS)
  • La strategia europea e i principali framework e standard di rendicontazione, tra internazionali ed europei
    ·  Il Green Deal Europeo, obiettivi e azioni
    ·  La TCFD (cenni storici e struttura)
    ·  I GRI Standards (cenni storici e struttura)
    ·  Gli ESRS (cenni sulla struttura e il contenuto)
  • L’Agenda 2030
    ·  La struttura dell’Agenda 2030 e SDGs
    ·  La strategia di sostenibilità e il contributo degli SDGs
    ·  La strategia di sostenibilità e il contributo agli SDGs
  •  La normativa europea di sostenibilità
    ·  Dalla NFRD alla CSRD
    ·  La Due diligence nella catena di fornitura (CSDD)
    ·  La Tassonomia delle attività ecosostenibili (SFRD)
  • Il concetto di materialità e lo stakeholder engagement
    ·  Dalla materialità alla doppia materialità (secondo il Regolamento delegato integrante la CSRD e come applicato da ENI e ENEL nel 2022)
    ·  Principi di identificazione degli stakeholder (mappatura e prioritizzazione)
    ·  Strumenti di coinvolgimento e dialogo con gli stakeholder
  • Il Bilancio di sostenibilità
    ·  Definizione e benefici (oltre l’obbligatorietà)
    ·  Il processo di reporting  (dalla materialità, alla raccolta dati, alla redazione del documento)
    ·  La struttura dei report (esempi pratici)
  • Finanza sostenibile
    ·  I criteri ESG
    ·  I rischi finanziari legati al clima
    ·  I Rating ESG (definizione, benefici, cenni sui Rating più noti e metodologia utilizzata da Cerved)

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